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Un caffè per l’assassino, Pamela Luidelli

  • Editore: HORTI DI GIANO
  • Titolo: Un caffè per l’assassino
  • Autrice: Pamela Luidelli
  • Introduzione: Gabriele Farina
  • Prefazione: Lina Senserini
  • Copertina: Fabrizio De Fabritiis
  • Pag. 430
  • Formato: 12 x 19 cm
  • Prezzo: 20.00 €
  • Pubblicazione: 15/12/2022
  • ISBN: 978-8412532784
  • Genere: giallo/cozy mystery

Trama

Beatrice Testaccio si ritrova a vivere nel piccolo borgo di Castel Lassù, sul Lago Maggiore, dove tutti sanno di tutto e passano il tempo a spettegolare.
Intanto, gestisce il bar del paese con la zia Tina, si ritrova l’ex fidanzato che non sopporta per casa e deve combattere ogni giorno con il suo corpo un po’ troppo “in carne”, cosa che le genera insicurezza.

Nonostante questo, la nostra barista è un vulcano di energie e ha un carattere esplosivo, tanto da far scappare tutti quando sta per arrabbiarsi: sanno che è meglio starle alla larga.

Ma ciò che più la caratterizza è quell’inspiegabile rapporto che ha con la sfortuna, che la perseguita al punto da essere sospettata di omicidio visto che, guarda caso, si ritrova sul luogo del delitto.

L’arrivo nel piccolo centro di Ares Bacardi, noto cantante in decadenza, sconvolge gli equilibri al punto da portare Beatrice alla ricerca della soluzione del caso, facendolo a modo suo e scontrandosi con il maresciallo Domiziano De Gai, in quell’intricatissimo rapporto di amore e odio che ha con lui.

Attraverso l’umorismo giallo di Pamela Luidelli, questo cozy mystery ci catapulta nelle dinamiche che il destino ha simpaticamente ordito attorno all’improvvisata investigatrice pasticciona.

Recensione
Castel Lassù è un piccolo paesino sul Lago Maggiore e, si sa, nei paesini, la gente mormora.
Ho trovato fin da subito gli abitanti davvero ben caratterizzati, sia esteticamente che caratterialmente: ognuno di essi ha una parte attiva nel romanzo e non si riesce far a meno di amarli.
Beatrice, romana doc, si ritrova a gestire un bar insieme a Sergio, il suo ex, e sua zia.
E’ una protagonista antieroe, un po’ pasticciona, combinaguai, impulsiva, amante del cibo (dove si rifugia ogni volta che ha problemi, e per questo un po’ rotondetta), femmista e amante della giustizia.
Peccato che si scontri sempre contro il maresciallo Domiziano che, con la sua divisa sempre pulita, intelligente, bello, ma anche tenebroso, non gliene fa passare una. Si battibeccano, si scontrano, si arrabbiano, ma alla fine si cercano sempre.
Infine abbiamo un omicidio. Una rockstar che riesce facilmente a farsi odiare per il suo caratteraccio, è finito in quel piccolo paesino per cercare pubblicità con un concerto, ma lì verrà ucciso.
Non è facile indagare su chi sia il colpevole, talmente è lunga la lista delle persone che lo volevano morto. E’ quindi bello partecipare alle indagini, agli interrogatori, alla ricerca delle prove insieme ai protagonisti.
E’ un romanzo davvero ben scritto, coinvolgente, pieno di colpi di scena, con tanto humor e tante scoperte che porteranno ad un finale sconvolgente.
Il punto di forza sta proprio nella normalità delle persone: chiunque può ritrovarsi in Beatrice, nelle sue fragilità ma anche nei suoi errori. Chiunque ha incontrato nel proprio cammino vicini di casa “sopra le righe e impiccione” come i clienti abituali del bar.
Di pari passo allo sviluppo delle indagini, ci sarà spazio ai rapporti interpersonali di Beatrice con il suo ex Sergio, con cui condivide forzatamente l’appartamento. Il rapporto riuscirà ad evolversi e riusciranno a tornare a conversare civilmente mettendo una pietra sopra ai loro problemi passati?
Anche il rapporto con il maresciallo Domiziano è in divenire. Un tira e molla continuo di dispetti e frasi acide. L’ostacolo più grande è veramente il peso e le forme della protagonista, così lontana dai canoni estetici dell’uomo? Cuore o mente? Attrazione o fastidio?
Ma tanto e tanto altro ancora che non vi anticipo: è assolutamente da leggere!
Che Castel Lassù possa diventare la Cabot Cove italiana? Io non ho dubbi!
Note: è il secondo romanzo della serie. Il primo è ” Un caffè per la vittima”. Nonostante si riesca benissimo a leggere senza aver letto il primo, io non vedo l’ora di recuperare e leggere anche quello!

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